... CARLO RUSSO
Ad un anno dalla morte, un periodo breve di tempo, anche se denso di avvenimenti che hanno sconvolto la scena politica del nostro Paese, il ricordo di Giancarlo Ruffino e il dolore per la sua scomparsa rimangono vivi, come nel momento del tragico incidente in cui perse la vita. Lo avevo incontrato per l’ultima volta tre giorni prima, al funerale di Giannantonio Ferro: ci scambiammo poche parole, il rimpianto per il carissimo amico, la preoccupazione per il difficile momento, il proposito di incontrarci al mio ritorno da Strasburgo. Poi, nella notte dell’Epifania, la telefonata di mia moglie con la tremenda notizia. Lo ricordo oggi come nella lunga veglia di allora nel silenzio dell’albergo francese. Una esistenza, la Sua, troppo presto stroncata, contraddistinta da forte passione civica, da coerente impegno, da grande capacità di operare per la cosa pubblica. Sindaco giovanissimo di Millesimo, Consigliere ed Assessore nell’Amministrazione provinciale di Savona, presidente del gruppo democristiano nel Consiglio Regionale Ligure, Senatore della Repubblica, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, dimostrò in ognuna di queste attività eccezionale laboriosità, esemplare serietà, scrupolosa attenzione ai problemi della gente comune, soprattutto dei più deboli ed indifesi. Nel nostro lungo, comune impegno politico (lo incontrai la prima volta quando militava nei gruppi giovanili della D.C.) non fummo sempre d’accordo, ma questo non incise sui nostri rapporti personali. Riconobbi sempre in Lui coerenza e fedeltà alle scelte di campo degli anni giovanili. Per la Sua capacità di dialogo e la grande disponibilità seppe essere autorevole interprete delle popolazioni da Lui rappresentate, dapprima quelle della “Sua” Valbormida ; poi della Provincia di Savona e di tutta la Liguria che gli confermarono in tante prove elettorali la loro fiducia. Rimane vivo il ricordo delle battaglie da Lui combattute con tenace fermezza per la difesa dei posti di lavoro nella crisi dell’industria, per rendere giustizia alle popolazioni di montagna, troppo a lungo dimenticate, per richiedere indispensabili opere pubbliche, prime tra tutte quella autostrada Savona - Torino della quale tante volte aveva sottolineato la pericolosità, richiedendone il completamento, e sulla quale, tragica ironia della sorte, doveva trovare la morte. Cattolico esemplare fin da quando ragazzo militò nell’Azione Cattolica, non confuse mai, fedele all’insegnamento sturziano, l’attività pubblica con la pratica religiosa. Con la stessa serietà con la quale operò in politica, Giancarlo Ruffino agì nell’esercizio professionale al quale dedicò, fino all’ultimo istante di vita, ogni momento libero, portando la toga con lo stesso entusiasmo di quando l’aveva indossata - per la prima volta - giovane procuratore. Non mancarono nella Sua vita amarezze e delusioni, come non mancano mai soprattutto per chi è impegnato nella vita pubblica, ma Egli trovò in ogni circostanza sostegno, conforto e forza negli amici, che ebbe numerosi e fedeli, e, soprattutto, nella famiglia, nella moglie e nei figli, ai quali fu sempre legatissimo e che oggi ne custodiscono la memoria e ne continuano l’opera. A loro siamo vicini nel commosso ricordo.
Savona, 6 gennaio 1995 On. Carlo Russo Giudice della Corte Europea a Strasburgo ex Ministro della Repubblica
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